lunedì 17 giugno 2013

manifestazione unitaria a roma per il lavoro


L AVO R O
DEMOC R A Z I A

La Camera del Lavoro Cgil di UD organizza 2 corriere per partecipare alla manifestazione del 22 giugno:
partenza
venerdì 21 alle ore 22.30 dalla sede di Gemona  alle 23 dalla sede di Udine.

Concentramento alle 8.30 di sabato 22 in piazza della Repubblica a Roma con corteo fino a Piazza San Giovanni dove,verso le 11, si terrà il comizio dei 3 Segretari Generali di Cgil,Cisl e Uil.

La partenza delle 2 corriere  da Roma per il rientro è prevista per le ore 17.

Comunicateci SUBITO la vostra partecipazione alla importantissima iniziativa unitaria!!

NB:

le compagne ed i compagni che dovessero avere problemi a fare il viaggio in corriera, ce lo segnalino tempestivamente in modo da consentirci di programmare una eventuale alternativa con l'utilizzo del treno.
               
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 Roma, 14 giugno 2013                                                          A tutti i Componenti della
                                                                                                 I Commissione
                                                                                               ( Affari Costituzionali)
                                                                                                de l  Senato della Repubblica                                                      
Gentili Senatori,
               Come a Voi  noto, è in corso di definizione l’iter parlamentare per l’emanazione del
decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento in materia di proroga, fino 
al 31 dicembre 2014, del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i 
pubblici dipendenti, predisposto in attuazio ne dell'articolo 16, comma 1, del D.L. 98/2011.

              Di fatto, si tratta di un consolidamento, inaspettato e giuridicamente opinabile, di una
misura di  carattere prettamente emergenziale posta in essere per fronteggiare la crisi
economica del Pae se, già introdotta con il decreto legge n. 78/2010.

              Il protrarsi del   blocco dei trattamenti economici individuali   dei pubblici dipendenti, al 
di là delle pesanti ricadute sui consumi e sul sistema economico in generale, colpisce di nuovo, 
i n modo duro e offensivo, la categoria dei pubblici dipendenti che hanno già pagato a caro
prezzo le conseguenze di una gestione politica nefasta ed inefficiente.  

                 Riteniamo assolutamente intollerabile la decisione di prolungare ulteriormen te gli 
effetti  di un intervento d’urgenza che ha già inciso in maniera significativa sulla qualità della 
vita di migliaia di famiglie italiane, il cui potere d’acquisto risulta estremamente depauperato 
sia per gli effetti del fermo contrattuale sia per qu elli del parallelo aumento delle imposte su
beni e consumi nonché della conseguente lievitazione dei prezzi, che ha colpito anche i beni di
prima necessità.

                Peraltro, non può non evidenziarsi come un ulteriore intervento di carattere
economico nei confronti dei pubblici dipendenti si porrebbe in palese violazione dei principi
costituzionali che sanciscono il diritto del lavoratore di   percepire “ una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé
e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa” (art. 36 Cost.).

                Oggi, questa dignità non esiste più.

              Si evidenzia, tra l’altro, che dal blocco delle retribuzioni è escluso il personale di
magistratura, per effetto della sentenza n. 223/2012 della Corte Costituzionale che  ha
dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che ne limitavano gli incrementi stipendiali.

              Diventa ancora più lecito, allora,  interrogarsi sulla legittimità co stituzionale di tali
disposizioni nei confronti delle restanti categorie di lavoratori pubblici.  

             

 
   
               L'eccezionalità della situazione economica è sicuramente suscettibile di consentire al
legislatore il ricorso a strumenti eccezio nali, nel difficile compito di contemperare il
soddisfacimento degli interessi finanziari e di garantire i servizi di cui tutti cittadini
necessitano. Ma è compito altrettanto importante dello Stato garantire, anche in condizioni
eccezionali, il rispetto d ei principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale, che non può
né consentire deroghe al principio di uguaglianza, sul quale esso stesso è fondato, né
“stabilizzare” certe forme di prelievo coattivo dettate dalla gravità di un particolare momento.

               Da un’attenta lettura dei resoconti delle Commissioni parlamentari di Camera e
Senato, competenti all’esame del provvedimento, può evincersi la censura espressa da più
parlamentari, componenti di tali Commissioni, i quali oltre a manifestare il proprio dissenso
hanno ben delineato le evidenti criticità della proroga del blocco contrattuale.

              Noi auspichiamo una  Vostra   attenzione particolare nei confronti del delicato
provvedimento all’esame e per questo motivo avremmo il piacere d i incontrar vi per potervi
esporre personalmente le nostre preoccupazioni ed eventuali proposte alternative per
reperire le risorse necessarie attraverso tagli agli sprechi ed alle inefficienze, ponendo fine alla
pratica, adottata dai Governi che si sono su cceduti negli ultimi anni, dei tagli lineari che molti
danni hanno provocato ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione ed ai cittadini che di
quei servizi sono fruitori.

              Ad ogni modo, desideriamo informar vi   che è imminente da parte n ostra la
presentazione di una PIATTAFORMA per il RINNOVO DEI CONTRATTI PUBBLICI. Tale
piattaforma relativa al triennio 2013 -2015, prevede  incrementi economici che tutelano il
potere d’acquisto eroso ai salari proprio a causa del blocco dei rinnovi contrattuali. Essa
prevede, altresì anche interventi sulla parte normativa  il cui obiettivo prioritario è rimettere in
circolo una idea di lavoro pubblico, innanzitutto condiviso, partecipato e sostenuto proprio da
quelle lavoratrici e da quei lavoratori sui qua li si sono scaricati irragionevolmente tutta una
serie di scelte riduttive, oltreché rispondere alle crescenti esigenze in materia di pari
opportunità, benessere organizzativo, conciliazione tra gli obblighi della vita lavorativa e i
bisogni della vita personale e familiare.

            Nel caso in cui le istituzioni preposte opporranno il rifiuto, potranno configurarsi
ulteriori iniziative, di carattere giurisdizionale,  sia a livello nazionale sia a livello comunitario.

            Rispettiamo le Istituzioni e privilegiamo la via del confronto e del dialogo, quali
strumenti di mediazione democratica per dirimere conflitti e perseguire il bene del Paese, ma
ci aspettiamo che la politica tutta non deluda le aspettative di milioni di lavoratori pubblici e
delle loro famiglie, rispettando i propositi manifestati dal nuovo Governo nella fase del suo
insediamento.

           Rimaniamo in attesa di un  Vostro  cortese cenno di riscontro.
       
   Rossana Dettori                Giovanni Faverin             Giovanni Torluccio            Benedetto Attili
     Segretario generale       Segretario Generale           Segretario Generale          Segretario Generale
          FP CGIL                              CISL FP                                      UIL FPL                                   UIL PA

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